Ma bisogna trovare sempre la forza per tornare a stare su.
Sperare in un mondo migliore.
Così se vi fa piacere vorrei farvi vedere le foto che ho fatto l'altra domenica,era la festa della mamma.
Con la mia famiglia abbiamo trascorso la giornata in un giardino botanico"La Cutura".
Il giardino prevede un percorso suddiviso in diverse zone a seconda della tipologia della pianta e provenienza.
Il giardino roccioso
La principale attrazione è la serra,dove si trovano custodite 2000 piante grasse,alte decine di metri e secolari,molto rare e particolari.
Il giardino all'italiana
Tra la siepe di buxus sapientemente modellata si ha la sensazione di rivivere il passato,scene
che i vari film in costume ci propongono spesso,dove dame con abiti sfarzosi e ombrellini di pizzo,agitano ventagli mentre passeggiano tra i viali.
Il laghetto con papiri e ninfee
Il giardino dei semplici
E' uno spazio dove sostavano mucche e vitelli.
Il bosco di lecci
Il roseto composto da 100 varietà di rose
Il giardino segreto
In questo posto da favola si può anche pranzare,il ristorante a conduzione famigliare propone piatti tipici salentini.
Purtroppo non ho avuto il coraggio di fotografare l'interno che sarebbe piaciuto molto alle amanti dello stile country,soffitto con le volte a stella,,enorme camino a muro,anfore e orci in terra cotta di tutte le dimensioni.
Non era la prima visita per noi,
entrado in questo Eden terrestre,per un giorno abbiamo la possibilità di chiudere fuori dal cancello tutte le brutture del mondo.
Si torna a casa più ricchi nell'animo e nello spirito.
Il mio consiglio per chi abita in zona e per chi un giorno verrà a visitare il Salento,è di non perdersi questa esperienza .
CREDO CHE QUESTO PEZZO DI PARADISO
E' UN CHIARO ESEMPIO
CHE LA NATURA SE AMATA E RISPETTATA
NON SARA' MAI MATRIGNA
Spero di non avervi annoiati troppo,le foto erano molte di più,quel giorno i miei figli hanno ringraziato Dio quando la macchina fotografica si è scaricata!
PRIMA DI CHIUDERE MANDO UN FORTE ABBRACCIO ALLE PERSONE CHE ABITANO NELLE ZONE DEL TERREMOTO.
A PRESTO LETIZIA